L'anno è il 1919 e si tratta di guardie forestali contro bracconieri sulle Dolomiti in questo dramma italiano basato su un racconto morale di Dino Buzzati. La prima scena, che non contiene dialoghi, raffigura l'omicidio di un giovane ranger sulle cime innevate. Barnabo è un giovane ranger taciturno nuovo alle montagne. È un pacifista e si sente a disagio nel portare il fucile. Sulla sua mano c'è una stimmata che sanguina periodicamente. I bracconieri uccidono un altro ranger. Questa volta è il comandante. I ranger organizzano una pattuglia per trovarli, ma senza successo. È Barnabo a localizzarli. Fuggono perché lui non può o ha paura di sparargli. È stato congedato con disonore e ora trova difficile sfuggire all'etichetta di codardo. Lascia la montagna e diventa bracciante agricolo. Mentre lavora riflette sulle esperienze vissute e su quelle della sua vita. Ne consegue una lotta morale interna mentre cerca di dare un senso a tutto e trovare un po' di pace interiore.
